La data di nascita di questo piccolo capolavoro di architettura che e' la casa del Mantegna risale al 18 ottobre 1476, quando il pittore intraprese i lavori di costruzione della sua dimora, una casa come nessun altro artista, a lui contemporaneo, si era sognato di realizzare.

Il terreno su cui edificarla, donatogli da Ludovico II Gonzaga, era stato forse riconoscimento e premio per l'incanto della Camera Dipinta, l'immortale affresco ritratto della dinastia gonzaghesca.

Su quel terreno il Mantegna innalzo' una costruzione che appare coerente con la sua genialita' d'artista assolutamente completo e che, allo stesso tempo, assume la peculiarita' di presentarsi come opera nella quale il pittore diventa committente di se' stesso.

L'artista creo' dunque ex novo, in piena liberta' creativa, un palazzo su due piani, concepito su una pianta quasi quadrata, nel cui centro si iscrive un maestoso cortile circolare.

La sua cultura antiquaria lo indusse a realizzare in concreto, nel linguaggio dell'umanesimo  architettonico, la tipologia di un edificio residenziale a pianta centrale in cui evidente richiamo ai canoni della domus romana l'atrium diviene un cortile attorno al quale si dispongono gli ambienti adiacenti.

Cerchio e quadrato, cubo e cilindro, sono moduli compositivi destinati a riprodurre un'armonia analoga a quella musicale, resa intelleggibile mediante proporzioni
che garantiscono la replica di rapporti semplici e, tramite questi, l'equilibrio tra le parti e le tre dimensioni.

Questa dimora, raro e prezioso esemplare di edificio quattrocentesco, interpreta anche il desiderio dell'artista di realizzare un meccanismo di autorappresentazione e di autolegittimazione.

E' l'espressione dell'immagine che egli voleva tramandare di se'. La scritta AB OLYMPO, posta su uno degli architravi del cortile e' un'attestazione di fierezza. Riecheggia la memoria dell'antica bottega di Fidia ad Olimpia, sulle cui pietre il fulmine di Zeus aveva inciso il perennne riconoscimento della grandezza.

La dimora diventa cosi' autoritratto dell'uomo e dell'artista, anch'essa destinata ad entrare nel numero delle opere che contribuiscono a suggellarne il mito.